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Le cassapanche antiche sono dei pezzi di grandissimo valore che non possono mancare nelle collezioni d’antiquariato.
La cassapanca è uno dei mobili d’arredo più antichi, considerata l’antenata di tutti i mobili a cassa. Inizialmente nota come “cassa” o “cassone”, esisteva già nel primo Medioevo, spesso costituiva l’unico mobile della casa, e ricopriva varie funzioni: era innanzitutto un contenitore per gli oggetti di valore, era una valigia al momento del viaggio, e all’occorrenza veniva usata come tavolo, sedia, piano d’appoggio, o persino come letto per gli ospiti se abbastanza lunga.
Simbolo di tutto ciò che è importante conservare, la cassapanca è arrivata fino a oggi, conservando immutata il suo fascino.
La cassapanca nelle varie epoche
L’età di una cassapanca si deduce dai materiali utilizzati e dal modo in cui viene costruita.
Ad esempio una cassapanca del Seicento è facilmente riconoscibile rispetto ad una realizzata nell’Ottocento. Anche se il legno utilizzato era lo stesso, nel primo caso si utilizzava il legno di alberi che, divenuti grandi, dovevano essere tagliati; nel secondo caso, l’albero veniva tagliato quando non era molto grande. Le venature di una cassapanca del Seicento, dunque, risulteranno quasi scomparse, mentre in una dell’Ottocento saranno ancora visibili.
Inoltre in base all’epoca potremmo trovare cassapanche adornate con cornici, intagli e sculture oppure con una struttura molto semplice.
Cassapanche nel Trecento e Quattrocento
Quando si parla di cassapanca in epoca trecentesca si parla di un mobile, adatto all’uso domestico, del baule da viaggio. Era sostanzialmente un mobile solido, poco lavorato quindi non curato esteticamente, quadrato con una cerniera su un lato per poterne aprire il coperchio. La cassapanca trecentesca rispecchia in pieno l’esigenza dell’epoca un mobile multifunzione, facile da trasportare.
Sono intagliati a decori gotici: rosoni, bifore o elementi geometrici, come per i cassoni francesi o inglesi. Solo in seguito saranno realizzate cassepanche per diverse situazioni: come arredo nuziale o religioso ad esempio.
Nel quattrocento le cassapanche furono munite di braccioli e schienale, in modo da costruire un vero e proprio sedile.
Le varie tipologie di cassapanche di quest’epoca si diversificano soprattutto in base alla decorazione. Per la realizzazione di cassapanche, alcune regioni tendevano ad utilizzare noce e carrubo con motivi di decorazioni marine, floreali (tralci di vite) mentre altre utilizzavano motivi decorativi più delicati, per lo più scolpiti. Compaiono le prime forme panciute, e si inizia a coprire il legno con stoffe e panni per aumentarne il pregio.
Cassapanche nel Cinquecento e Seicento
Nel Cinquecento si iniziò, grazie all’affinamento delle tecniche e alla maggior cultura per il bello, a produrre cassapanche artistiche meno pesanti. Viene introdotta la pittura, le forme architettoniche, lo stucco, si passa dal gotico geometrico alle decorazioni di stampo orientale.
Le cassapanche diventano delle vere e proprie opere d’arte.
Il ruolo delle cassapanche all’interno dell’arredamento della casa perde la sua unicità ma continuano ad avere un ruolo importante come arredo nuziale. Più la famiglia degli sposi è importante, più si hanno cassapanche splendidamente decorate.
I decori più consueti sono legati all’unione delle due famiglie, quindi si trovano i due stemmi uniti oppure scene d’amore, allegorie legate alle virtù o alla prosperità oppure cortei nuziali.
Nel Seicento le cassapanche sono intagliate e scolpite, generalmente in massello, richiamano i decori dei canterani o dei grandi armadi: lesene molto pronunciate a volute d’acanto o con teste di putti e sul fronte stemmi o ampi girali o sbaccellature pronunciate.
Cassapanche nel Settecento e Ottocento
Il settecento e l’ottocento vedono la semplificazione dei decori e lasciano spesso i fronti lisci.
Con la nascita di nuovi mobili, la cassapanca iniziò ad essere svalutata e cadde in disuso, si ritornò col passare del tempo ad uno stile decorativo più sobrio e a linee rette.
La cassapanca torna in auge alla fine del XIX secolo quando lo stile storicista ripropone la cassapanca del cinquecento e del seicento.
Materiali delle cassapanche
Il materiale principale con cui venivano realizzate le cassapanche è il legno. Di solito, si trattava di legno massello, come ad esempio faggio, noce, frassino, pino, naturale o anticato.
La cassapanca era inizialmente composta da quattro legni verticali d’angolo, da assi scanalate per le quattro pareti, e da un coperchio piatto, apribile per mezzo di giunti di ferro.
Il legno, talvolta, poteva essere unito a materiali come ottone e ferro con i quali sono state realizzate le finiture.
Decorazioni
Nel mondo contadino era piuttosto rudimentale, spesso era l’unico mobile della casa e svolgeva molteplici funzioni, perciò doveva essere solida e pratica.
In alcune regioni era usanza decorare la cassapanca in occasione delle nozze, e già i primi esemplari erano intagliati o pitturati con una tecnica primitiva fatta con fuliggine e sangue di bue.
Tra la nobiltà, invece, la cassapanca rivestiva un ruolo di status symbol e rappresentava il potere e la ricchezza, perciò aveva un aspetto ricercato. Le cassapanche della nobiltà venivano dipinte e intarsiate con decorazioni artistiche raffinate e curate, prese dal mondo classico: putti, maschere, con intrecciati a spirale, sirene, maniglie, cornici.
In taluni casi, venivano commissionate a celeberrimi artisti, è possibile trovare ancora in giro dei rari esemplari firmati da Botticelli, Paolo Uccello o Filippo Lippi.
Ovuli, perline, dentelli, rosette abilmente scolpiti adornavano il frontale e anche i piedi delle cassapanche più esclusive e pregiate.
Alcuni esemplari possono avere intagli profondi e intarsi in essenze rare o fruttate; maniglie, chiusure e rifiniture in ottone, ferro o cuoio.
Come rinnovare la propria cassapanca antica
Per chi abbia una cassapanca antica, trovare il modo di mantenerla sempre come nuova può essere difficile. Può accadere che il legno diventi opaco o, peggio, si possa rovinare irrimediabilmente. Per questo, occorre intervenire in tempo e procedere con dei lavori di manutenzione mirati e facili da portare a termine.
Una buona abitudine può essere quella di mantenerla pulita ed evitare che vi si depositi della polvere. Si sa che la polvere porta batteri che potrebbero rovinare il legno e per questo motivo, è bene evitare che delle larve si annidino nelle venature del legno.
Inoltre, è bene trattare la cassapanca antica con dei prodotti antifungini e con degli oli specifici per la conservazione del legno. Si tratta di operazioni veloci, ma da eseguire con costanza per assicurarsi che il mobile duri molto a lungo.
Valutazione di una cassapanca antica
Elemento fondamentale per la valutazione di cassapanche antiche è l’epoca di costruzione a cui si può risalire attraverso lo stile, le tecniche usate per costruirlo e le tecniche decorative.
Più lontana è l’epoca e più costoso risulterà l’oggetto dato che risulterà essere stato completamente prodotto a mano e il valore aumenterà ulteriormente se presenti chiodi, maniglie e serramenti originali poco toccati da un restauro.
Particolare attenzione viene data ai dettagli come le rifiniture, le incisioni e gli intarsi, e chiaramente allo stato di conservazione della cassapanca.
Far valutare la propria cassapanca antica potrebbe significare ottenere un guadagno interessante qualora si trattasse di un oggetto antico di valore. Una buona idea potrebbe essere quella di affidarsi all’occhio di esperti. Talvolta, però, richiedere il parere di un esperto può essere dispendioso. Questo non accade se la valutazione di cassapanche antiche viene affidata a specialisti nel settore attraverso piattaforme di aste online. Questi esperti valuteranno i tuoi oggetti antichi in maniera scrupolosa, gratuitamente e senza alcun impegno.