bambole di porcellana

Le bambole di porcellana, una delle prime versioni delle bambole così come le conosciamo oggi, sono diventate oggetti da collezione che se ben conservate possono avere un grande valore ed è per questo motivo che molti appassionati del settore le ricercano tra i mercatini, negozi d’antiquariato e aste online.

Queste ultime, soprattutto, consentono ai collezionisti di bambole di porcellane di entrare in contatto con un mondo ampio di offerte provenienti da tutto il mondo, avendo dunque la possibilità di scelta e di accaparrarsi oggetti rari ed unici.

Bambole di porcellana da collezione

Partendo un po’ dalle origini, bisogna fare una doverosa distinzione tra le bambole prodotte in ceramica fine e smaltata e in ceramica bianca non verniciata detta anche biscuit. Le teste di bambole in bisquit vengono prodotte in Francia e poi anche in Germania, in concorrenza con il parigino Emile Jumeau, si contrappone il fabbricante Armand Marseille di Sonneberg.

Dal 1860, le bambole biscuit iniziarono a divenire popolari e le prime furono realizzate in Francia e in Germania. Queste bambole dallo stile principesco, avevano dei capelli lunghi raccolti di solito con un nastro di raso e dei vestiti con pizzi e adornati a volte da perle e gioielli. Le scarpe all’inizio erano semplicemente dipinte sulla ceramica.

Maison Jumeau fu la maison francese che per prima realizzò la bambola di porcellana in versione bebè. Contraddistinte dal marchio di fabbrica, rappresentavano una novità in quanto le bambole di porcellana fino ad allora realizzate riproducevano figure femminili delle ragazze e donne del tempo.

Di produzione tedesca le bambole bebè di Simon & Hlabig e Heubach & Kestner.

Per l’Italia, la Real Fabbrica di Capodimonte che riuscì a realizzare delle bambole di grande valore, raffinandone la tecnica di lavorazione e riuscendo a superare in qualità quelle francesi e tedesche.

Come stabilire i valore delle bambole di porcellana

Nello stabilire se una bambola di porcellana ha valore bisogna considerare dei fattori importanti prima della compravendita.

  • Bisogna infatti stabilire dove è stata prodotta, quando e da chi. Molte bambole hanno come indice identificativo un marchio che ne indica la provenienza e l’anno.
  • Alcune bambole hanno inoltre dei segni che se si è esperti possono aiutare nello stimarne la provenienza e l’epoca. Un numero di modello, ad esempio, sulla spalla della bambola era una comune marcatura su bambole fatte da Alt, Beck e Gottschalk.
  • Un altro fattore di cui tener conto, è lo stato di usura. Assicurarsi che non vi siano crepe e che tutte le parti siano presenti.
  • Determinare se la bambola è stata oggetto di restauro e se abbia o meno tutte le parti originali.
  • Cercare elementi di più o meno valore come occhi dipinti piuttosto che gli occhi di vetro o la presenza di parrucche di capelli veri o i capelli biondi. Le bambole di porcellana dell’inizio 800 sono rare e quindi hanno più valore a differenze di quelle del 1930 e 1940 che valgono meno in quanto prodotte in serie.
  • Fare delle ricerche sul valore, usando dei termini di paragone, chiedendo il parere di esperti, aiutandosi con internet, o aiutandosi con apposite guide come il Blue Book.

Perché collezionare bambole di porcellana

Le bambole di porcellana sono oggetti particolarmente apprezzati dai collezionisti, riferendosi sopratutto a quelle bambole antiche, fatte a mano e che hanno più di cinquantanni.

Le bambole di porcellana possono valere pochi euro fino ad arrivare a cifre che sfiorano i 10000 euro, per non parlare di alcuni casi d’eccezione come ad esempio la bambola di Abert Marque del 1916 che è stata venduta all’asta per ben 300000 dollari. Albert Marquet era considerato il burattinaio più richiesto, dalla sua mostra di bambole, solo venti hanno raggiunto i nostri giorni e si arriva a parlare di centinaia di migliaia di dollari, pezzi ambitissimi dai collezionisti.

Le vecchie bambole tedesche spesso hanno un valore che sfiora i 10000 dollari, per le rare bambole francesi, si parla dai 10000 dollari fino ad arrivare ai 15000 o 18000 per elementi più rari. La bambola Bru con volto in porcellana è stata venduta per 19500 dollari.

Marchi da considerare

Alcuni marchi da tenere in considerazione e case produttrici di teste di bambole in porcellana, bisquit che fornivano ai fabbricanti.

  • Manifattura di porcellana “K P M”: Berlino, 1800, marcate con la sigla “K P M” ;
  • Manifattura di porcellana di Meissen: Meissen, 1800, con marchio da due spade incrociate;
  • Manifattura di porcellana di Nymphenburg: Nymphenburg, 1800, con marchio che raffigura uno scudo stilizzato con righe trasversali formanti una quadrettatura;
  • Lipper & Hass: Schlaggenwald, in Boemia, 1817-1930, bambole in porcellana e in bisquit, marcate con la sigla “S”;
  • Closter: Veilsdorf, 1850-1930, con marchio con una specie di trifoglio con gambo;
  • Kling & C: Ohrdruf, 1836-1930 con marchio rappresentante una campana;
  • Baehr & Proeschild: Ohrdruf, 1871-1930, marchio con un cuore che circoscrive le iniziali “B.P.”;
  • Manifattura di porcellana di Limoges, con il marchio “Limoges-France”;
  • Bruno Schmidt: Waltershausen, 1900-1930 con un cuore che circoscrive le iniziali “B.S.W.”; 
  • Heinrich Handwerck: Waltershausen, 1876-1930, marchio rettangolare contenente la scritta, in stampatello maiuscolo, “Genuine Handerwerck Doll – Bébé Cosmopolite” e una stella, e per un tipo di bambola, con testa di bisquit e corpo con articolazioni a sfera con un timbro a inchiostro rosso con la scritta “Heinrich Handwerck – Germany” apposto accanto a quello di “Simon e Halbig”, fornitori delle teste; 
  • Ernst Heubach: Köppelsdorf, 1887-1930, con marchio “Heubach-Köppelsdorf”;
  • Gebrüder Heubach: Lichte, 1840-1930, con un cerchio che circoscrive un sole nascente all’orizzonte; separatamente un quadrato della grandezza di un francobollo con la scritta “Heubach”. Oppure con nome e cognome o con mezza margherita;
  • Kämmer & Reinhardt: Waltershausen, 1885-1930 con una stella a sei punte interposta tra le lettere maiuscole “K.R.”, iniziali dei cognomi dei due soci;
  • J.D. Kestner: Waltershausen e Ohrdruf, 1805-1930, teste in bisquit marcate con la sigla “J.D.K.” oppure “K. & CO” formanti un rombo oppure da una elaborata corona reale;
  • Kley & Hahn: Ohrdurf, 1895-1930, stemma circolare con fronzoli e volute sovrastato da un quadrato a cornice contenente la raffigurazione di due bambine con la scritta “The Genuine Walkure Doll Fabrikmarke” e in un rettangolo, le iniziali “K & H”; 
  • Franz Schmidt & Co: Waltershausen, 1890-1930, marchio con un cerchio dentato che circoscrive una figurina di bambina che sorregge due grossi martelli e la sigla “F.S. & Co”;
  • Simon & Halbig: Gräfenhain, 1869-1930, sigla “S&H” col numero di serie e, a volte, anche dalla scritta “Dep. Germany”; nelle teste in bisquit il marchio si trova sia da solo, sia unito a quello del fabbricante di bambole che le richiedeva. La loro ditta nel 1918, dopo una lunga collaborazione, è stata assorbita dalla fabbrica Kämmer e Reinhardt;
  • Armand Marseille: Kôppelsdorf, 1885-1930, nella quasi totalità si trova la sigla “A.M.”, oppure con il nome e cognome per esteso, con il numero di serie e la scritta “Germany”.
  • Schoenau & Hoffmeister: Germania, 1901-1925, marcato con una stella che contiene la sigla “S.PB” il numero di serie e la scritta “Germany”;
  • C. Bergner: Sonneberg, 1890-1925, marchio con le iniziali “C.B.”;
  • Belton: Parigi, 1842-1857, qualificazione “tipo Belton” per indicare le bambole a testa piena, la sua produzione raramente è marcata, ma porta sempre il numero della taglia.
    Jobard: Parigi – dal 1852.
  • François Greffier: Nantes, dal 1844,il primo a produrre il bébé;
  • Veuve Laurens: Parigi dal 1856; 
  • Maison Simonne: Parigi, 1836-1879, di frequente si trova il timbro a inchiostro “Simonne”;
  • E. Barrios: Parigi. 1860-188 con le iniziali “E.B.” incavate nella nuca o nelle spalle;
  • Derolland: Francia, seconda metà del 1800. Fabbricante di bambole con testa di bisquit; 
  • Denamur: Francia, seconda metà del 1800. Fabbricante di bambole con testa di bisquit; 
  • Rabery & Delphieu: Parigi, 1856-1898 con la sigla “R.D.”;
  • M. Dane/& C.ie: Parigi, 1889-1895, timbro raffigurante la Torre Eiffel;
  • Deposée: Francia, ultimo quarto del 1800, con la sigla “D.E.P.” seguita dal numero della taglia e da quello della serie;
  • Roullet & Decamps: Parigi, 1865-1910, bambole con congegni automatici, con teste di bisquit di produzione tedesca marcate con la sigla “R.D.”
  • Petite Française: Boulogne, tra il 1800 e il 1900, marchio costituito da un’ancora, seguita dalla scritta “Petite Française-Boulogne”.