Prosegue la ricca stagione espositiva del Museo Civico di Sansepolcro: dopo la mostra “Nel segno di Roberto Longhi. Piero della Francesca e Caravaggio“, che ha portato nella cittadina toscana una delle opere più celebri di Caravaggio, il Ragazzo morso da un ramarro, è la volta di “Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo“.
Fra’ Luca Pacioli (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Roma, 19 giugno 1517) fu matematico, filosofo, ispiratore e amico di grandi artisti, autore di una visione del mondo sulla soglia di un radicale cambiamento delle prospettive universali, nella geografia, nei rapporti economici, nel potere politico, nella religione. La figura di Luca Pacioli e i suoi dipinti classici ci aiuta a comprendere un’epoca di radicali cambiamenti, il passaggio verso un mondo globale.
Piero della Francesca e Leon Battista Alberti; Bramante e Raffaello; Leonardo e Albrecht Dürer: l’elenco degli artisti con cui Luca Pacioli entra in contatto è impressionante, riunisce alcuni dei massimi protagonisti del passaggio tra la visione del mondo quattrocentesca e l’apertura a orizzonti nuovi.
La mostra si propone dunque di esplorare i rapporti e le relazioni tra lo stesso Pacioli e i grandi pittori dell’epoca, indagando il venticinquennio (1492-1517) cruciale per la transizione all’epoca moderna. In mostra, accanto ai tre scritti di Pacioli (De Divina Proportione, Summa de Arithmetica, De ludo schaccorum, detto Schifanoia), il celebre Studio per la testa di Leda di Leonardo da Vinci, due incisioni di Dürer, e una Madonna con il Bambino del Giampietrino. Splendide sono le due tarsie con solidi geometrici, realizzate da frà Damiano Zambelli seguendo esattamente le indicazioni di Pacioli, provenienti dal convento di San Domenico a Bologna. Parte integrante della mostra sono inoltre il nitido Ritratto d’uomo di Ercole de’ Roberti e i quadri del Museo di Sansepolcro, come il San Giuliano di Piero della Francesca e il Martirio di san Quintino di Jacopo Pontormo, inseriti come parte integrante nel percorso espositivo.