VIE DELLA SCULTURA, mostra curata da Giovanna Uzzani e organizzata nell’ambito della collana di “La Città degli Uffizi”, rende omaggio a quei grandi artisti che da tutto il mondo hanno riconosciuto in Forte dei Marmi e nel territorio apuano-versiliese la patria della scultura. Tredici scultori italiani e stranieri del Novecento e della contemporaneità e ventisei opere esposte: per ognuno degli artisti sono esposti un autoritratto proveniente dalla Galleria degli Uffizi, accanto ad una scultura proveniente dal territorio apuo-versiliese, selezionata dai laboratori del marmo e dalle fonderie del territorio, dalle collezioni pubbliche o private di questi luoghi o dalle collezioni che a questa terra sono strettamente legate.
Il progetto “La Città degli Uffizi”, nato alcuni anni fa per volontà del direttore della Galleria fiorentina, Antonio Natali, e ora alla sua diciassettesima edizione, con gli auspici e il sostegno della Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, promotrice e iniziatrice del rapporto con Villa Bertelli sino dall’estate del 2012.
Le fasi di preparazione della mostra assumono una narrazione autonoma, in una mostra nella mostra: le Vie della scultura diventano percorribili, si propongono come vero e proprio viaggio. Le fotografie di Massimo Pacifico offorno testimonianza di collezioni e atelier, musei e laboratori. Dal Corridoio Vasariano e dai depositi degli Uffizi, dalla Stamperia Il Bisonte e dal Museo Marini di Firenze, l’obiettivo si è posato sui trespoli degli atelier e sugli scaffali dei laboratori, nel calembour delle forme e dei ‘fuori scala’, laddove modelli in gesso di Garibaldi, ritratti senza età e improbabili Pietà michelangiolesche di ogni taglia convivono superbamente con le modelle evanescenti di Vanessa Beecroft.
Le opere custodite nella Galleria degli Uffizi vantano spesso relazioni strette coi luoghi nei dintorni (non solo immediati) di Firenze. Da qui è nata alcuni anni fa – per volontà di Antonio Natali, direttore della Galleria fiorentina – la collana di mostre titolata “La Città degli Uffizi“. L’idea che la sottende è quella di concedere in prestito a quei luoghi qualcuna delle opere che ad essi appunto sono legate, perché vi si possa fondare un’esposizione temporanea capace d’avvalorare il senso d’appartenenza in chi vi abita e di divulgare la cognizione del luogo a chi sia forestiero, nonché di far conoscere quella parte delle collezioni della Galleria per lo più fuori dal percorso museale.
L’idea è quindi di una mostra ristretta ma unica per la qualità delle opere esposte, per l’eccellenza degli artisti rappresentati e per l’accento posto sulla presenza di scultori internazionali e non solo. Talvolta sono esposti bozzetti in gesso o maquette che rimandano alla fase progettuale, più segreta e privata, della ricerca di ciascun scultore; talvolta invece sono opere compiute, presentate nella loro autonomia. L’allestimento, creando piccole stanze monografiche dedicate, anima un colloquio intimo e diretto tra le due opere di ogni artista
L’esposizione, curata da Giovanna Uzzani, ripercorre il passaggio in Toscana di grandi artisti internazionali che hanno deciso di porgere un segno tangibile della loro visita in Italia donando alla Galleria degli Uffizi un’opera per la collezione degli autoritratti del Corridoio Vasariano, o un omaggio e risarcimento alla Galleria, quando questa fu duramente colpita dalla bomba di via dei Georgofili. Oggi grazie alla mostra VIE DELLA SCULTURA questi stessi omaggi artistici tornano ad abbracciare la loro terra, dopo aver riconosciuto nella Galleria degli Uffizi un luogo privilegiato a cui affidare una traccia della loro arte e del loro legame. Dunque dagli Uffizi a Forte dei Marmi e ritorno.
VIE DELLA SCULTURA intende celebrare da una parte la ricorrenza del centenario della nascita del Comune di Forte dei Marmi e dall’altra offrire una conferma del ruolo che questa terra riserva in tutto il mondo, nel segno della scultura.
La mostra dunque ribadisce il forte senso identitario della città nell’immaginario internazionale: Forte dei Marmi come magnete per artisti che da tutto il mondo accorrono alla ricerca del marmo e di maestranze d’eccellenza, capaci di lavorare la pietra ai più alti livelli; ma anche artisti innamorati della bellezza dei luoghi, tra la corona delle Alpi Apuane e il mare, le pinete, i laboratori del marmo, le gallerie d’arte