La Galleria d’Arte Moderna fa capo alla Direzione Cultura del Comune di Milano.
Il sito ufficiale è http://www.gam-milano.com/it/home/
Le collezioni della Galleria d’Arte Moderna sono allestite al primo e al secondo piano della Villa Reale, cui si accede dall’atrio al centro del pianterreno e dal successivo scalone.
Villa Belgiojoso viene edificata su progetto di Leopoldo Pollack tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso, di ritorno a Milano dopo un’importante carriera nella diplomazia europea al servizio della casa d’Austria.
Il percorso prende avvio dalle prime sei sale, volte a illustrare temi e personaggi del Neoclassicismo, fra i quali spiccano i capolavori di Appiani e Canova. Due intere sale sono dedicate al genere del ritratto, con particolare attenzione alle opere di Hayez. La sfarzosa sala da ballo e la luminosa sala del Parnaso, entrambe libere da opere, costituiscono due pause nel percorso espositivo. La stagione romantica è ripercorsa attraverso gli artisti principali (Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio) e nella sala monografica dedicata alla Scapigliatura. La ricca stagione divisionista, infine, è rievocata in una serie di sale tematiche: Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai quadri di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini. Dopo la sezione con i capolavori di Medardo Rosso, il percorso al primo piano si conclude con le pitture simboliste di Previati e Segantini.
La visita prosegue al secondo piano con la Collezione Grassi, raccolta di capolavori di pittura italiana e straniera dal XIV al XX secolo, cui si aggiunge un nucleo di opere di arte orientale. Fra le opere esposte, pezzi unici di Manet, Cézanne, Van Gogh, Gauguin. In continuità con la precedente, si visita infine la Collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Carrà, De Pisis, Modigliani, Morandi, Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy).
La ricerca sulla storia delle collezioni, delle tecniche artistiche e dell’edificio è un’attività essenziale del Museo, tesa a ricostruire il passato per meglio pianificare il futuro.
Gli studi alimentano mostre, convegni, pubblicazioni; iniziative che costituiscono momenti importanti di confronto, approfondimento e apertura di nuovi orizzonti storico artistici sulle opere e sulla Galleria.
In questo percorso senza fine la meta ideale è l’identità stessa del Museo, da riverificare ogni giorno accogliendo le suggestioni del proprio tempo, in perenne rapporto dialettico con la società.
La ricerca fa parte di quelle attività volte a scoprire nuovi nessi, chiavi inedite di lettura, e restituire la parola ai dipinti, facendo loro raccontare il passato.