Tra gli oggetti d’antiquariato in assoluto più interessanti, dobbiamo senza dubbio ricordare le stampe giapponesi antiche, soprattutto le xilografie. Continuate nella lettura, per scoprire tanti utili consigli sull’acquisto di stampe giapponesi di alta qualità. Scopriremo insieme anche il portale Catawiki che è senza alcun dubbio il più indicato per coloro che vogliono fare i loro acquisti in totale serenità e sicurezza.

La xilografia: caratteristiche e storia

La tecnica della xilografia prevede l’utilizzo di una matrice in legno intagliata con appositi strumenti, quali martelli, coltelli, bulini e simili. La parte che viene lasciata in rilievo sulla matrice è quella che corrisponde al disegno che si desidera stampare. Si parla in questo caso di intaglio a riserva. Quando la matrice in legno è pronta, si provvede a posizionare l’inchiostro sulla parte in rilievo utilizzando un apposito rullo. A questo punto, è sufficiente fare pressione con la matrice su un foglio per ottenere la stampa desiderata. La pressione può essere effettuata manualmente, oppure utilizzando un apposito torchio tipografico.

Questa tecnica, è giusto ricordarlo, non è stata inventata in Giappone. Si tratta infatti di una tecnica di stampa di origine cinese. Nel corso dell’VIII secolo però le stampe cinesi iniziarono a circolare sempre più e i giapponesi decisero di fare propria questa arte, diventando dei veri esperti.

In Giappone la realizzazione di una xilografia prevedeva e prevede ancora oggi  il lavoro di più persone, ognuna con un ruolo ben preciso:

  • Pittore, che ha il compito di preparare un bozzetto del disegno.
  • Disegnatore, che parte dal bozzetto per dare vita al disegno definitivo su un foglio di carta molto sottile, praticamente trasparente.
  • Incisore, che ha il compito di intagliare il disegno sulla matrice di legno. È possibile che il lavoro di incisione venga realizzato da un incisore capo con una lunga esperienza alle spalle e dai suoi assistenti, a cui vengono assegnati i lavori più semplici e di rifinitura.
  • Stampatore, che ha il compito di mettere l’inchiostro sulla matrice e realizzare una prima tiratura di disegni. Ovviamente il pittore può intervenire su questo processo, in modo da dare indicazioni precise su colori, densità, sfumature e ottenere così l’effetto desiderato.

Questo per quanto riguarda le stampe in bianco e nero, che venivano poi dipinte a mano. Con il passare del tempo però si iniziarono a realizzare stampe a colori, creando tante matrici quanti erano i colori previsti e procedendo quindi ad effettuare le stampe elemento per elemento. Era un lavoro lungo e complesso, ma l’effetto finale era decisamente incredibile. Le stampe a colori più complesse hanno iniziato ad essere effettuate intorno al 1740-45.

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Se inizialmente le xilografie giapponesi avevano come soggetto la religione e le tradizioni, con il passare del tempo si iniziarono a realizzare stampe con soggetti del tutto diversi, tra cui i ritratti delle cortigiane e delle geishe e le stampe erotiche. Tra i più grandi artisti che hanno fatto di questo genere di stampe le loro opere principali, dobbiamo ricordare Kitagawa Utamaro (1753-1806). Utamaro era infatti specializzato in stampe bijinga che rappresentavano l’ideale della bellezza femminile classica e in stampe erotiche shunga. Tra le sue opere più famose, “Dieci tipi di fisionomia di donne” (1792-1793), “Famose bellezze di Edo” (1792-1793), “Dieci studi di donne” (1792-1793), “Serie di bellezze incomparabili del giorno d’oggi” (1794), “Dodici ore nelle case da tè” (1794-1795), “Bellezze rigogliose del giorno d’oggi” (1795-1797).

Tra gli altri soggetti che nel corso del tempo divennero sempre più rappresentati nelle stampe giapponesi, gli attori del teatro Kabuki, le piccole stampe surimono con versi satirici oppure augurali, i ritratti dei guerrieri storici, le stampe caricaturali e infine i soggetti paesaggistici e di tipo naturalistico. Gli artisti giapponesi che hanno portato le stampe di tipo paesaggistico e naturalistico al successo sono Hokusai (1760-1849) e Hiroshige (1797-1858).

Di Hokusai si ricorda soprattutto la serie delle “Trentasei Vedute del Fuji”, realizzate nel 1831, tra cui è presente anche quella che è senza dubbio la sua opera più famosa, dal titolo “La grande onda di Kanagawa”. Anche in molte delle opere di Hiroshige, è presente il monte Fuji. In questo caso però il monte si trova sullo sfondo e si offre maggiore enfasi ad altri elementi, quale lo scorrere delle stagioni che implacabile modifica i colori e l’aspetto dei paesaggi. Hiroshige è famoso per le stampe della serie “Cinquantatré stazioni della Tokaido”. Qui gli elementi paesaggistici si fondono con il lavoro dell’uomo e sono presenti infatti strade, case e ponti.

Stampe giapponesi antiche: utili consigli sulla scelta delle xilografie da acquistare

Considerate sempre che le matrici in legno utilizzate per la realizzazione delle xilografie giapponesi venivano utilizzate sino al loro deterioramento. Con una matrice era possibile dare vita più o meno a 10.000 stampe. Come è facile comprendere, le prime stampe a cui una matrice ha dato vita sono quindi le migliori. Dato che la matrice è inizialmente in perfetto stato, è ovvio infatti che le stampe risultino più ricche di dettagli. Certo, non è semplice accertare questo elemento, ma nel caso in cui una stampa sia accompagnata da un documento che attesti questa sua condizione, deve senza alcun dubbio essere considerata come di elevatissimo valore.

Oltre a questo, è fondamentale controllare sempre le condizioni in cui una stampa versa. È ovvio infatti che una stampa in perfetto stato di conservazione ha un valore molto più elevato rispetto ad una stampa che risulta invece rovinata. Ci sono alcuni segni dello scorrere del tempo che sono piuttosto comuni, come ad esempio colori un po’ sbiaditi rispetto all’originale, carta ingiallita oppure qualche piega. Se i danni sono più intensi, si tratta però senza alcun dubbio di una stampa che non merita di essere presa in considerazione per la vostra collezione, a meno che non venga venduta ad un prezzo davvero molto basso, irrisorio.

Sappiamo perfettamente che i collezionisti d’arte amano andare alla scoperta di opere firmate e con data. Nel caso delle stampe giapponesi, possiamo assicurarvi che si tratta di una vera e propria perdita di tempo. È praticamente impossibile infatti scovare delle stampe giapponesi antiche autentiche in possesso di una datazione. Inoltre è molto raro che siano firmate. Solo a partire dalla seconda guerra mondiale è possibile trovare una firma sulle stampe infatti.

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Conservare le stampe giapponesi antiche

Adesso che avete effettuato il vostro acquisto, è molto importante scoprire come conservare le stampe giapponesi antiche. Si tratta di un dettaglio molto importante, dato che conservandole al meglio avete la possibilità di far sì che il loro valore aumenti nel corso del tempo, un vero e proprio investimento insomma per il vostro futuro.

Per conservare in modo impeccabile le stampe giapponesi antiche, si consiglia di inserirle tra due fogli, che devono essere del tutto privi di qualsivoglia sostanza chimica. Inoltre è bene che le stampe siano posizionate lontano dai raggi diretti del sole, meglio ancora lontano del tutto dalla luce. Così avete infatti la possibilità di preservare i colori, che resteranno per sempre impeccabili e vividi.

Sappiamo perfettamente che queste considerazioni possono portare un po’ di scontento nei cuore dei collezionisti che vorrebbero mettere in esposizione le loro opere in casa. Se proprio volete arredare la vostra abitazione con la vostra meravigliosa collezione, meglio scegliere una stanza della casa apposita, in cui mantenere temperatura e tasso di umidità costanti, e dove provvedere ad oscurare l’ambiente al meglio. Così potete creare una vostra piccola esposizione personale e privata, senza mettere a repentaglio la salute delle vostre stampe.

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