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Gli appassionati di moto sanno bene quanto esclusivo sia possedere una moto definita “da collezione”, che si traduce non solo in un piccolo gioiellino per il valore economico ma anche in un oggetto di orgoglio a cui prestare cure e dedizione. La passione per le moto da restaurare si traduce anche nella capacità di investire nel loro restauro.
Moto d’epoca: cosa significa
Una moto si può dire d’epoca quando la sua immatricolazione supera i ventanni e si può richiedere il certificato ASI, l’iscrizione all’Automotoclub Storico Italiano.
Con il compiere dei trentanni si hanno anche vantaggi fiscali, con conseguente tassa di circolazione ridotta e tassa di proprietà dovuta solo in caso di circolazione.
Collezionare moto da restaurare
I collezionisti, si dividono tra coloro che sono alla ricerca di moto già restaurate e coloro che mostrano invece una grande passione e sono alla ricerca di moto su cui impegnare energia e denaro per riportarle alla loro bellezza originaria.
Un collezionista di moto da restaurare, di certo, sa che avere pochi pezzi rari vuole dire avere una collezione invidiabile e di grandissimo valore. Le moto da restaurare in metallo, quando plastica e resina ancora non avevano preso piede, sono spesso oggetto di molto interesse, anche se il restauro richiede un grosso dispendio economico.
Spesso si è alla ricerca di moto “barn find”, ossia tipi di due ruote che sono state del tutto dimenticate o abbandonate in garage, in vecchie rimesse o addirittura all’aperto, che vengono spesso vendute all’asta agli occhi di attenti collezionisti in cerca di un affare. Sicuramente investire in moto da restaurare implica un certo investimento economico, si parla di un costo che va dai 3-4 mila euro ma che può arrivare ai 60-70 mila.
In Italia, le due ruote hanno avuto successo grazie a grandi marchi come: Morini, Guzzi, MV Augusta, Aprilia.
Il collezionista di moto d’epoca è in cerca di rarità, moto difficili da reperire con cui è possibile realizzare sogni ed investimenti.
Le moto rare e preziose da restaurare sono svariate, ma possiamo citarne alcune che rappresentano mete ambite per i collezionisti, come: le Guzzi, le introvabili Rumi da competizione, le Vespa d’epoca, le rarissime Moto Vaga, le Parilla, l’Isoscooter, la Chater-Lea Forecar, la rarissima Honda MF350 del 1956.
Viaggio tra alcuni marchi e modelli da collezione
Guzzi
La società Guzzi fu fondata nel 1921 col logo dell’aquila. Il suo primo iconico modello fu la Normale 8 CV.
Per i collezionisti si trovano mezzi conservati in ottimo stato anche del 1929.
Le moto del 1936, 500V e la 500S sono quasi introvabili e decisamente oggetto di desiderio di molti appassionati.
Prima del conflitto mondiale furono prodotti due modelli che riscossero molto successo: Guzzi G.T. del 1928 e Airone 250 del 1939, la motocicletta di media cilindrata più diffusa nel nostro paese.
Subito dopo la guerra, un altro successo segnato con la produzione della moto Guzzino 65, la moto che per 10 anni fu la più venduta in Europa.
Seguirono altri modelli leggendari come il Galletto, del 1950, e la Lodola, del 1956. Col finire degli anni ’60, fu progettato il motore bicilindrico a V di 90°, che fu utilizzato per diverse moto come la V7 700cc, la V7 Special, la V7 Sport, la Guzzi GT e Guzzi California, realizzata per il solo mercato statunitense.
Grazie all’invenzione del V2, furono prodotti modelli di cilindrate inferiori. Di grande successo i modelli V35 e V50.
Per quanto riguarda la linea sportiva, ricordiamo iconici modelli come: V850 Le Mans (1975-1980), le Daytona 1000 IE, (1992-1999), le V10 Centauro (1996-2001), le 1100 Sport (1994 al 2000).
Nel
2004 la Guzzi entra a far parte della Piaggio.
Moto Guzzi offre a
tutti gli amanti delle sue moto d’epoca di ricevere, grazie al
proprio Archivio Storico, informazioni aggiornate sul restauro,
conservazione e procedura per ottenere certificazioni riconosciute a
livello internazionale dagli enti preposti, con rilascio di
certificato d’origine e rilascio di documentazione.
Piaggio Vespa
L’industria motociclistica italiana, ancora super fiorente, produsse modelli a due ruote davvero molto amati e super richiesti che oggi sono oggetto di desiderio da parte degli innumerevoli collezionisti appassionati di moto, come la classica Vespa del dopoguerra con modelli unici come la 98 “Farobasso” del 1947, un modello di grande valore, stimato tra i 62.000 e i 75.000 euro, la V1 e la 125 bacchetta, ed altri che risalgono agli anni 70 come il Primavera, o il 150GL e il 150GT .
La Vespa 50 Special degli anni ‘70 col suo design innovativo raggiunse un vero e proprio record di vendite e divenne intorno al 1982 un vero e proprio simbolo generazionale.
la Vespa 125 con un design esterno affascinante e innumerevoli miglioramenti tecnici, diventato famoso anche per la sua comparsa nel film “Vacanze Romane” con Audrey Hepburn e Gregory Peck, fu realizzata in diverse versioni, tra cui da tenere in considerazione vi è sicuramente la Vespa 125 U (1953), che risulta essere piuttosto rara dato che furono prodotti solo 7.000 esemplari.
La Vespa 150, in una delle sue più belle versioni con la Vespa 150 GS (1955), col suo motore super silenzioso,considerata come lo scooter più bello mai prodotto.
Il mercato delle Vespe d’epoca è un mercato molto florido con la disponibilità di trovare pezzi di ricambio autentici.
Innocenti Lambretta
La Lambretta fu prodotta dal 1947 al 1972 e rappresenta oggi uno dei modelli a due ruote ambito nel settore del collezionismo d’epoca.
Non sono moltissimi i pezzi oggi a disposizione del mercato.
Nel 1968 viene prodotto “Lui”, un ciclomotore disegnato da Nuccio Bertone, molto economico con colorazioni accese, pensato per un pubblico giovane che però non ebbe il successo sperato. Uscì di produzione nel giugno del 1969, e ad oggi rappresenta un ciclomotore di grande valore dato anche la rarità!
La serie DL, sigla che sta per De Luxe, ha un valore elevato perché sono stati realizzati solo 45.000 esemplari con un design lineare e i colori accesi. La cilindrata 125 fu realizzata in colore biancospino e turchese, la 150 in biancospino e rosso vivo e la 200 in colore ocra.
Proprio la 200 DL è la Lambretta più ricercata dai collezionisti.
Maserati
La Maserati produsse anche moto e i collezionisti lo sanno bene: pensiamo che una 160cc del 1956 a quattro tempi è stata battuta all’asta per poco meno di 10 mila euro.
Nel 1953, Maserati si apre al settore motociclistico, acquisendo la Italmoto, una piccola Casa bolognese che in attività da poco tempo produceva 125 a due tempi.
La produzione nei primi tempi si focalizzò su due modelli: la 125, con trasmissione a catena e dotata di cambio a tre marce che erogava 4,8 CV a 5000 giri/min e la 160 con distribuzione ad aste e bilancieri e un cambio a quattro marce, forniva 6,5 cavalli a 6000 giri/min.
La produzione si espanse nel 1955 con una 175 monoalbero di elevate prestazioni, che però non fu prodotta in serie, e una 250 ad aste e bilancieri con doppia accensione, che erogava 12,5 CV a 6000 giri/min.
La 250 rappresenta un motociclo molto raro e ricercato dato che la produzione fu limitata, sembra, solo a 20 esemplari.
Ampia, invece, fu la produzione dei ciclomotori a due tempi e tre marce tra i quali troviamo il modello sportivo cosiddetto “rospino” e la rinnovata 125.
Non fu molto apprezzata invece la produzione della 75.
Alla fine degli anni Cinquanta la Moto Maserati fu costretta a chiudere il settore delle due ruote sotto la pressione di una forte crisi economica.
Harley Davidson
L’Harley Davidson è di sicuro una tra le motociclette più conosciute e popolari. Nasce in America nel 1903 e la casa produttrice è famosa per aver dato vita a moto che risultano essere tra le più costose al mondo. Molti i collezionisti e gli appassionati che sono alla ricerca di quelle che furono tra le prime moto ad essere prodotte dalla Harley Davidson.
Vari sono i modelli considerati d’epoca tra cui abbiamo: Model J (1917), Banjo-case (1923), Model B (1926), Peashooter Pup (1928), WL (1929), VL Big Twin (1930), VLD Bin Twin (1934), Model EL (1936), WLA, (1942), Hydra-Glide (1948 ),Model K, (1952), Sportster, (1957), Electra Glide (1965), XLCR, (1977).
Tra i modelli più rari o costosi troviamo:
- Panhead Captain America, Easy Rider col valore di $1.35 milioni, l’Harley in assoluto più costosa, la motocicletta patriottica “Captain America”,
- Cosmic Starship, dal valore di $1milione, col suo motore a 6 cilindri e design inconfondibile.
- Valve Racer (1916–1923), da $1milione, motocicletta da corsa a 8 valvole. Prodotta in soli 20 esemplari, solamente 2 attualmente sono ancora in giro oggi.
- Model 5-D Twin (1909), dal valore di $400,000, prodotta solo in 27 esemplari, di cui ne è rimasto solo uno ed è nel museo dedicato alle Harley Davidson in Milwaukee.
- Singles non restaurate (Pre-1910), con valore di $300,000, dato che nei primi anni la produzione di Harley si fermò a poche centinaia, tali tipi di moto sono davvero rare e costose.
- DAH Hillclimber (1932), dal valore di $200,000, fu riconosciuta per la sua potenza nel vincere gare da corsa e per la sua forza nel risalire colline e alture.
- JH “Two-Cam” (1928), dal valore di $150,000 con una velocità massima di 85-100 mph.
- EL “Knucklehead” (1936), con i suoi $100,000 di valore è considerata come “il predecessore” delle Harley moderne.
BMW
Un’altra casa produttrice di moto da sicuramente menzionare è la BMW.
Tra le moto d’epoca BMW alcune sono ancora in circolazione, altre invece sono alquanto rare. La storia della produzione di motociclette da parte della BMW è vasta ed oggetto di molto interesse tra gli appassionati alla ricerca di alcuni rari modelli come la R17 o la R51/3. Citiamone alcuni.
La BMW entra a far parte della produzione delle motociclette in serie nel 1923 con la R32, spinta da un propulsore bicilindrico boxer e trasmissione ad albero cardanico, detta “a cardano” e dotata di un motore di 500 cm³ a valvole laterali, con cambio a 3 marce a leva manuale.
Nel 1925 la R37 nasce per una clientela sportiva e per le competizioni, prodotta in solo 152 esemplari, è una moto oggi molto esclusiva e molto ambita dai collezionisti.
I modelli R12, sfruttata dall’esercito e prodotta con oltre 36000 esemplari, ed R17 (del 1935), che viene prodotta in poco più di 400 esemplari.
Nel 1936 con il modello R5 da 500 cm³ la BMW propone un modello sportivo con ritorno al telaio tubolare e serbatoio fissato sopra il tubo superiore del telaio, il metodo più utilizzato nelle moto di tutto il mondo.
La R51/3, prodotta dal 1951 al 1956, simbolo del secondo dopoguerra, con motore boxer bicilindrico da 500 cc e motore a vista è sicuramente una delle BMW d’epoca più ricercate da collezionisti ed appassionati.
La R60 prodotta tra il 1956 e il 1969 con i suoi 600 cc fu creata per essere affiancata dal famoso sidecar.
Molto amate le vecchie R75, sia nella versione turismo che sport, così come le versioni di R45.
La R100S prodotta tra il 1976 e il 1980. La R100 rappresenta una valida opzione per chi si addentra nel mondo del collezionismo di moto d’epoca, dato i costi accessibili e gli svariati modelli.
La BMW R65 in versione turismo fu introdotta nel 1978, adatta ai terreni scoscesi con un cambio a 5 velocità, è un particolare modello richiesto dagli appassionati.