Non sono molti i personaggi capaci di mantenere intatta la forza della loro personalità con il trascorrere dei secoli.
Di alcuni, i più grandi, rimangono vivi il ricordo e la memoria, se ne apprezzano anche a posteriori le straordinarie qualità che hanno permesso loro di diventare testimoni di un’epoca e maestri di pensiero.
Di altri, altrettanto grandi, si ricordano gesta che hanno cambiato in modo definitivo il corso della Storia.
Ma sono veramente pochissimi coloro che hanno la capacità non solo di essere ricordati, ma di continuare ad incidere in modo decisivo sulle scelte dei nostri contemporanei anche molti secoli dopo, di rimanere incontestati protagonisti della Vita anche per chi non la pensa allo stesso modo o per chi, pur apprezzandone il pensiero, non ha la forza e la determinazione per applicarne le regole ed il pensiero.
C’è una soglia di universale apprezzamento che quasi nessuno riesce a raggiungere, ed è il superamento di quella soglia che consegna pochi straordinari personaggi non solamente alla Storia ma all’Umanità, assegnandogli il ruolo di patrimonio universale ed eterno.
Non esiste dubbio che San Francesco entri nel novero di questa limitatissima ed esclusiva lista di personaggi e ne rappresenti in qualche modo una unanime riconosciuta eccellenza.
E’ a San Francesco che abbiamo voluto dedicare un momento di attenzione particolare, per celebrarne la santità intesa nel senso più inclusivo, per ricordarne l’universalità dei valori, per festeggiarne la longeva positiva influenza su quella parte di umanità pensante che ancora oggi lo tiene come punto di riferimento.
E’ l’intero mondo a vivere indubbiamente un momento difficile, un momento nel quale alcuni valori, in quanto fondanti del vivere civile, vengono sempre più spesso invocati ma sempre più spesso disattesi; e forse passa a volte inosservato il fatto che questi valori siano proprio il fondamento del pensiero francescano. Lo ricordano il suo Cantico, il suo esempio di vita, la sua umiltà, la sua umana santità.
Abbiamo voluto porre l’accento su questa santità così umana proprio posponendola al suo nome, perché non suoni pedissequamente scontata, ma perché sia chiaro a tutti che si tratta di santità di un uomo.
Abbiamo individuato la città di Rieti per una ragione direttamente legata alla precedente: e’ infatti dalla Valle Santa (così denominata dopo il suo passaggio) che San Francesco ha lasciato al mondo traccia eterna della sua umana Santità, con i due episodi fondamentali della scrittura della Regola definitiva (a Fonte Colombo) e della rappresentazione del Presepe (a Greccio).
Nella Valle Santa tutto parla di Lui:
- la natura splendida ed ancora incontaminata
- il Sacro Speco di Poggio Bustone, da dove partì quello straordinario messaggio di Amore che si e’ diffuso in tutto il mondo e che in molti oggi considerano un modello ideale di ricostruzione per un’umanità smarrita
- il Cammino di Francesco che annualmente porta migliaia di pellegrini a visitare i luoghi a Lui cari
E’ su queste considerazioni che è nata l’idea di allestire una mostra che fosse ancor più di una mostra: vuole essere la celebrazione di un modo di ricominciare.
Francesco il Santo predicava Umiltà, che oggi sarebbe così necessaria per affrontare le difficoltà che il mondo sta attraversando.
Francesco il Santo predicava Povertà, che oggi è scelta di pochi ma realtà quotidiana di molti, e con la quale i suoi insegnamenti possono aiutarci ad imparare a convivere con serenità e senza vergogna.
Francesco il Santo predicava Pace, anelata ma perduta.
Francesco il Santo ringraziava il Creatore per le bellezze della Natura, oggi offesa e ferita.
Francesco il Santo è il Santo patrono d’Italia e vogliamo, lontano dai clamori celebrativi dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ricordare al nostro Paese l’importanza di aver dato i natali ad uno dei santi più amati del mondo.
Il nostro evento si propone di non dimenticare nessuno di questi aspetti, e le opere esposte (che ci giungono attraverso otto secoli di storia) vogliono ricordare a tutti che da otto secoli Francesco il Santo indica, a chi ancora ne cerchi traccia, un cammino certo verso una convivenza possibile.
Il contesto territoriale di riferimento, la Valle Santa di Rieti, sarà luogo ideale per permettere un’esperienza coinvolgente che consenta ai visitatori della mostra di godere appieno del messaggio: la possibilità di visitare il francescanesimo vissuto dei Santuari insieme al francescanesimo rappresentato dalle opere d’arte , di percorrere gli stessi sentieri attraverso il Cammino di Francesco, il tutto in un circoscritto modulo spazio-temporale che potrà essere racchiuso (per chi voglia) in una sola giornata: dalla realtà di una vita alla sua rappresentazione artistica.
La mostra si articolerà in tre sedi espositive.
Nella prima, negli spazi della Sezione Storico-Artistica del Museo Civico di Rieti, saranno esposti alcuni degli esempi più significativi dell’immagine di San Francesco nelle sue diverse declinazioni iconografiche. Il progetto prevede l’esposizione di un nucleo di capolavori provenienti da diversi musei nazionali ed internazionali: circa 12 opere di artisti tra i più celebri, come Cimabue e Margarito d’Arezzo per il Medioevo, Antoniazzo Romano (un capolavoro presente nel Museo ospitante la mostra) per il Rinascimento, Caravaggio, Alessandro Magnasco e Francesco Podesti rispettivamente per il Sei, Sette e Ottocento, per il Novecento Duilio Cambellotti e Adolfo Wildt, per giungere all’originale interpretazione fornitane ai nostri giorni da Norberto. Si è scelto di individuare capolavori in grado di illustrare i principali episodi della biografia di Francesco, interpretati nelle diverse declinazioni stilistiche che segnano l’evoluzione del linguaggio artistico, accomunati dalla intensità espressiva e spirituale cui la figura del Santo risulta inscindibilmente connessa.
Nella seconda sede, il Salone del Palazzo Papale della Curia reatina che ospita il Museo Diocesano, saranno esposte le opere provenienti dal territorio – Rieti e provincia – selezionate tra quanto di più interessante è stato espresso nell’arte sacra in onore di San Francesco: dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimonieranno l’alta qualità della produzione artistica della zona. Tra le più notevoli si segnalano: la preziosa Croce di Posta del XIV secolo, le tele di Vincenzo Manenti e Alessandro Turchi detto l’Orbetto e il dipinto recentemente restituito al caravaggesco Bartolomeo Manfredi, proveniente da Leonessa.
Molte di tali opere saranno sottoposte a restauro in concomitanza della mostra con interventi promossi dalla Fondazione Varrone e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio. L’evento sarà quindi per queste opere, il più delle volte conservate in luoghi come sacrestie delle chiese e conventi mai visibili, un’occasione importante di valorizzazione e di studio scientifico.
Nella terza sede, gli spazi espositivi che la Fondazione Varrone ha predisposto presso il Palazzo Potenziani Fondazione Varrone, saranno raccolti i documenti più importanti riferiti a San Francesco e al Francescanesimo nel territorio reatino dal Duecento ai giorni nostri.
La mostra è stata ideata dal Comune di Rieti e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio e hanno aderito all’iniziativa, offrendo una fattiva collaborazione, numerosi altri enti: il Museo e Archivio Diocesano di Rieti, la Provincia e la Camera di Commercio di Rieti, la Fondazione Varrone, il Centro Europeo di Studi Agiografici, l’Ordine dei Frati Minori di Roma, la rete di cooperazione internazionale Cammini d’Europa ed il Comitato Amici del Cammino di Francesco.
Durante il periodo di durata della mostra è in programma l’organizzazione di alcune conferenze, ciascuna dedicata ad uno dei capolavori esposti, invitando studiosi del francescanesimo di fama e storici dell’arte ad approfondire il soggetto del quadro rappresentato e per un’analisi storico-critica dell’opera.
In occasione della mostra saranno predisposti anche degli itinerari turistici sul francescanesimo che interesseranno la Città di Rieti ed il percorso del “Cammino di Francesco”.
Verranno inoltre organizzate, su richiesta, visite guidate nei quattro Santuari che conservano le testimonianze del passaggio del Santo.