Tra il 1495 e il 1515 stampò un centinaio di edizioni di una bellezza senza pari, che crearono di fatto il libro e l’editore moderno e soprattutto inventarono il pubblico.
Nelle teche troverete i libri più belli del mondo. Con essi dialogheranno i capolavori di pittura e scultura creati in quella stessa stagione cruciale, e che condivisero l’anelito a riscoprire la civiltà classica, concessi per la mostra dai grandi musei di Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Italia.
Sono i dipinti di Giovanni Bellini, Carpaccio, Cima, Lorenzo Lotto, Giorgione, Tiziano, le sculture di Tullio Lombardo, le incisioni di Jacopo De Barbari e Giulio Campagnola, i bronzetti del Riccio e del Moderno.
Sullo sfondo, gli stranieri illustri in visita a Venezia, artisti come Dürer o intellettuali di respiro europeo come Erasmo da Rotterdam e Luca Pacioli.
Aldo pubblicò i testi dei grandi classici della cultura greca e latina, ma insieme i bestseller della letteratura in volgare, anche contemporanea.
Lo fece con un’impeccabile cura filologica e un design senza precedenti, sia nel formato che nei caratteri di stampa, ritrovando la bellezza nelle “divine” proporzioni del mondo classico.
Le pagine dei classici come Virgilio e Teocrito furono il nutrimento a cui gli artisti reagirono generando un nuovo sguardo sulla natura, che è una peculiarità della pittura veneziana, una vera e propria scoperta del paesaggio: vaste, silenti, idilliche campagne diventano lo sfondo di dipinti sacri e profani, con esiti altissimi rappresentati in mostra da capolavori di Giorgione, Lotto, Tiziano.