Il Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello nasce dall’esigenza di non far dimenticare la grande ricchezza e varietà del patrimonio di storia e tradizioni dal quale è nato, non per caso, il grande vino di Montalcino.
Questo patrimonio è fatto di arti e mestieri, del modo di vivere, di vestirsi, di mangiare e lavorare, degli oggetti minuti, delle cartoline, delle stampe, dei carri da buoi e di tutte le cose piccole o grandi che hanno composto per mille anni la vita della nostra gente.
Grazie anche all’aiuto di alcuni esperti della storia della nostra Comunità, che si sono occupati dello studio, della conservazione e della pubblicazione di documenti e testimonianze del nostro patrimonio culturale, è stato possibile realizzare il nostro interesse primario in questa avventura: la salvaguardia della storia di Montalcino che noi Colombini, come produttori di vini di Montalcino e membri di questa comunità, abbiamo sempre considerato vitale.
L’altra componente del museo è la storia del Brunello, con i suoi due secoli e mezzo di documenti e le oltre duecento aziende che ne compongono la realtà attuale; crediamo che il documentare come è nato, come si è evoluto e come è oggi questo grosso fenomeno enologico ed economico sia cosa interessante non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per un pubblico più vasto.
L’unicità del fenomeno Brunello è data dalla somma di alcuni fattori che molti altri vini possono avere, come qualità del prodotto, tecnologia moderna e capacità dei produttori, più altri che solo una manciata di altre terre al mondo hanno, quali prestigio, storia, leggenda.
Il successo raggiunto non deriva solo da indiscussa bravura e capacità di innovazione; quel “nulla” da cui siamo partiti è un terreno reso eccezionalmente fertile da tutto ciò che è stato fatto prima. Per questo crediamo che sia utile dare il massimo risalto alla storia del territorio, ai suoi miti, ai personaggi ed alle aziende che hanno costruito questo passato, perché è di loro che è fatto il mito di Montalcino.
Il Museo è situato in prossimità della Fattoria dei Barbi, a circa 3 km da Montalcino in direzione Castelnuovo Abate / Abbazia di S. Antimo e ricavato in una vecchia rimessa rurale in mezzo al panorama della Valdorcia.