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Il ferro da stiro antico è un oggetto da collezione che conta un vasto numero di estimatori in tutto il mondo. I primi antichi ferri da stiro artigianali sono pezzi unici sapientemente lavorati dalle mani di fabbri e artigiani. Oggi questi modelli sono molto ricercati e desiderati da collezionisti ed appassionati di antiquariato. Scopriamo di più sui modelli che hanno fatto la storia, quanto possono valere e dove trovare pezzi autentici e rari.
Evoluzione del ferro da stiro
Benché sia stata piuttosto lenta, l’evoluzione del ferro da stiro affonda le sue radici in tempi remoti, cambiando nella forma, nei materiali e, ovviamente, nella tecnologia.
Le origini del ferro da stiro
Dai primordiali attrezzi per stirare degli antichi Egizi, passando per il ferro a ghisa e a carbone, fino a giungere ai modelli moderni e tecnologici.
Il primo ferro da stiro a caldo viene attribuito alla dinastia Cinese Han intorno al 200 d.C. Si trattava di una sorta di recipiente in bronzo con manico in legno, contenete brace incandescente. I contenitori erano spesso decorati in modo accurato e nelle famiglie più ricche il manico in legno era sostituito da uno in avorio.
Questa pratica fu utilizzata anche nell’Antica Roma e tramandata fino al Basso Medioevo, quando iniziarono a comparire i primi ferri da stiro in ferro battuto, oggetti non particolarmente leggeri e maneggevoli. Data la loro scarsa funzionalità, negli anni successivi si cercarono di creare modelli di ferro da stiro più leggeri e maneggevoli. Si optò per ferri realizzati con metalli fusi, sempre scaldati sulla brace o in forno.
Il ferro a soffietto
Nel 1737, Isaac Wilkinson produsse il primo ferro a soffietto. Consisteva in un recipiente in cui veniva inserito il carbone incandescente (ferro da stiro a carbone), che doveva essere alimentato tramite un soffietto, per facilitare il passaggio di ossigeno. Inoltre, Wilkinson fu il primo ad attribuire al ferro da stiro la forma a punta. In questo modo era più facile farlo scivolare sulla stoffa.
Il ferro da stiro elettrico
Finalmente nel 1891, arrivò una grande svolta nell’evoluzione del ferro da stiro. Henry Seely produsse e brevettò l’Electric Flat Iron, il primo ferro da stiro alimentato ad elettricità. Tuttavia, restava il grosso problema del peso e della scomodità. Questo modelli, infatti, con il loro manico di plastica e la piastra in acciaio, raggiungevano i 7 kg di peso.
Dal ferro da stiro in ghisa al ferro a vapore
Il XX secolo vede diffondersi anche il ferro da stiro in ghisa. Oltre ad essere particolarmente pesante, la ghisa non manteneva il calore per lungo tempo. Ed ecco che, nel 1926, viene inventato il primo ferro da stiro a vapore, chiamato Eldec Stirare con l’aiuto del vapore agevolava di molto la situazione.
Ferri da stiro d’epoca: gli anni ’70 e ‘80
Negli anni ’70 il ferro da stiro ebbe una successiva evoluzione; venne inserito il serbatoio e furono realizzati una serie di fori sulla piastra, così da agevolare la fuoriuscita del getto di vapore. Con l’evolversi della tecnologia, al ferro da stiro vengono aggiunti manopole e pulsanti per la regolazione della temperatura e del vapore. Inoltre, i modelli diventano sempre più leggeri e funzionali.
Negli anni ’80 arriva l’ennesima innovazione. Nasce Vaporella, il primo ferro da stiro per uso professionale con caldaia a pressione. Da allora, lo sviluppo tecnologico ha permesso di realizzare ferri da stiro sempre più funzionali ed efficienti, per una stiratura perfetta ed impeccabile.
Cosa incide sulla valutazione di un ferro da stiro antico?
Nel definire il valore di un ferro da stiro di una volta, concorrono diversi fattori. Dai più intuitivi, quali la rarità, lo stato di conservazione, fino a quelli più sfuggenti, come quel “fascino” particolare che circonda alcuni esemplari e che li rende assolutamente desiderabili.