Francobolli rari italiani

Collezionare francobolli richiede tempo e competenze nel riconoscerne autenticità e valore, in modo da avere così ad una collezione da invidia.

Collezionare francobolli rari, siano essi italiani che internazionali, richiede la conoscenza dei canali giusti per l’acquisto e la vendita, canali che oggi includono, oltre ai tradizionali mercatini ed eventi a tema, anche l’utilizzo di aste online, con cui poter concludere ottimi affari di compravendita senza la necessità di uscire di casa.

Vediamo insieme quali sono i francobolli rari italiani più famosi, come riconoscere un francobollo raro per aumentare il valore della propria collezione o per avere un ritorno economico, e quale canale utilizzare per la propria collezione.

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Francobolli rari: le cose da sapere

La collezione di francobolli rari non è una collezione improvvisata, ed i collezionisti lo sanno bene! Mettersi alla ricerca di pezzi rari parte dalla conoscenza di determinati parametri da tenere bene a mente nella valutazione dell’acquisto o della vendita.

Come riconoscere un francobollo raro

Per stimare il valore di un francobollo e capire se veramente si tratta di un francobollo raro, esistono delle figure professionali apposite chiamate periti filatelici, che sono esperti nella valutazione di elementi di pregio.

Naturalmente, esistono dei parametri di valutazione, a cui i collezionisti esperti fanno riferimento nella ricerca o vendita dei francobolli da collezione.

Cominciamo col dire che per “rarità” si fa riferimento al fatto che quel determinato francobollo ha una disponibilità limitata sul mercato, che è dovuta a diverse ragioni:

  • Tiratura: ossia il numero di copie prodotte. Se questa è limitata a pochi esemplari, allora quel particolare francobollo avrà un valore maggiore e sarà un pezzo raro a cui possibilmente aspirare!
  • Errori di stampa: alcuni francobolli sono rari in quanto presentano delle particolarità come spostamenti in dentellature, varietà di colore o degli errori come ad esempio nella riproduzione dell’immagine.
  • Uso postale inconsueto: come l’affrancatura di emergenza.
  • Segni di pregio: segni particolari che possono riguardare la filigrana o la carta utilizzata nella produzione del francobollo.

Nella collezione filatelica, una volta determinata la rarità, c’è bisogno di appurarne l’effettivo valore. Nel determinare il valore di un francobollo raro entra in gioco anche lo stato di conservazione, in quanto un pezzo raro potrebbe avere un valore enorme in ottimo stato di conservazione, ma un collezionista potrebbe vedere svanire i suoi sogni di avere tra le mani un valore inestimabile nel caso in cui quel pezzo raro fosse stato danneggiato da agenti atmosferici o da una cattiva cura nella conservazione.

Francobolli italiani rari

Il collezionista di francobolli italiani rari trova un terreno molto fertile nel nostro Paese, non perché entrarne in possesso sia semplice ma in quanto l’Italia è uno di quei Paesi che si distingue per essere ai primi posti della classifica mondiale nell’aver dato origine a francobolli rari.

Error of Colour – valore 1.500.000€

Il podio dei francobolli più rari in Italia spetta all’introvabile Error of Colour del 1859.

Il francobollo oltre ad occupare il primo posto della classifica italiana di francobolli rari, è anche tra i dieci più rari al mondo. La caratteristica? Il colore! Fu stampato in blu invece che in arancione ed è arrivato ad una valutazione di 1,5 milioni di euro!

3 Lire di Toscana – valore 500.000€

Dal valore attuale che può arrivare ai 500mila euro, fu emesso nel 1860 dal Gran Ducato di Toscana, ed è tra i più ricercati tra i collezionisti in quanto fu il primo francobollo che associò l’idea del regno Savoia alla moneta del futuro Regno d’Italia. La sigla IT testimonia proprio il desiderio di unificazione. Si contano attualmente 325 pezzi, ma solo una 80ina hanno la certificazione peritale che attestano perfette condizioni. Due sono gli esemplari più rari, in quanto affrancate e spedite dal barone Rothschild e dal re d’Egitto Farouk.

Trinacria – valore 350.000€

Emesso da Regno delle Due Sicilie nel 1860, con un valore attuale di 350mila euro, il cui simbolo è composto in tre parti: a destra la trinacria, simbolo della Sicilia, a sinistra il cavallo rampante, rappresentante Napoli ed in basso i tre gigli, simbolo dei Borbone.

Garibaldino Mezzo tornese – valore 150.000€

Emesso durante la breve dittatura di Garibaldi a Napoli, fu utilizzato con la decisione di abbassare il prezzo di spedizione dei giornali. Definito Trinacria, in quanto presenta al centro una trinacria insieme ad un cavallo rampante e tre gigli, questo francobollo utilizzava il vecchio disegno borbonico perché cambiarlo sarebbe stato dispendioso e variava soltanto in colore e per il valore nominale “il Mezzo Tornese”, equivalente ad 1/8 di grana .La sua rarità si spiega col fatto che veniva usato per metà sul giornale e per metà sulla fascetta, e dunque doveva esser rotto per la lettura del giornale. Il valore del nuovo in ottime condizioni può sfiorare i 150mila euro, di solito il valore si aggira intorno ai 13mila.

Trittici di Balbo – valore 60.000€

Emessi nel 1933, due fogli interi con i 20 “trittici” con i nomi di tutti i piloti della crociera di attraversamento dell’Atlantico organizzata dal Generale Italo Balbo in occasione del decennale della Regia Aereoantica, valgono circa 18.000€. Il catalogo Sassone quota ogni coppia di trittici 700€ allo stato di nuovo con gomma integra. Per il volo di ritorno furono poi emessi 500 francobolli che rimasero inutilizzati, il cui valore è all’incirca di 60.000 euro.

Gronchi Rosa – valore 30.000€

Emessi nel 1961 per commemorare il viaggio istituzionale in Sud America del Presidente della Repubblica Gronchi. Questo francobollo non è rarissimo ma molto conosciuto da i collezionisti che non possono non averlo nella loro collezione. La sua particolarità è che fu stampato con i confini del Perù sbagliati. La quotazione attuale va dai 1000 euro per il francobollo nuovo con la gomma integra e di circa 500 euro invece per quelli senza gomma e che provengono dalle affrancature delle buste intercettate e ricoperte con il 205 grigio. Pochissimi valori sfuggiti alle ricerche degli ufficiali postali, regolarmente timbrati e che hanno viaggiato sull’aereo del presidente Gronchi raggiungono anche i 30mila euro.

Alessandro Volta 20 centesimi – valore 6.000€

Emessi in occasione del centenario della scomparsa di Alessandro Volta, vennero stampati per errore in violetto invece che in rosso. Il loro valore si aggira sui 6000 euro.

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