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Il collezionismo è un mondo meraviglioso e svariato, tutto quello per cui si ha passione può essere oggetto di collezione.
Tra alcune tipologie di collezionismo singolari troviamo la passione per le insegne e targhe antiche.
Quando ci riferiamo ad insegne antiche da collezione, sicuramente ci riferiamo ad oggetti considerati vintage utilizzati soprattutto a scopo pubblicitario.
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Come capire se un’insegna antica ha un valore da collezione
Ci sono diversi elementi da considerare nel prendere in esame una targa o insegna da collezione per stabilirne un effettivo valore.
Con le targhe e insegne antiche, bisogna considerare come importanti variabili per il loro effettivo valore: la condizione, appeal visivo e scarsità.
Prima dell’acquisto è bene comunque accertarsi che non si tratti semplicemente di riproduzioni moderne o in ogni modo bisogna fare attenzione che non si tratti di vecchie targhe rimesse a nuovo per aumentarne il valore .
Condizioni
L’oggetto ha naturalmente più valore se preservato bene nel tempo, senza che risulti sbiadito o rovinato. Pensiamo ad esempio alle insegne che presentano un logo è molto importante che quello stesso logo non sia arrugginito, che i colori siano ancora vividi e che magari non sia perforato da colpi da fuoco.
Bellezza
Di certo, le insegne antiche con un maggiore appeal visivo attireranno l’attenzione da parte di un maggior numero di collezionisti e quindi saranno maggiormente desiderate e di valore.
Rarità
Come per tutti gli oggetti da collezione, bisogna sempre far riferimento alla disponibilità sul mercato dell’insegna o targa antica, è bene dunque identificare se si tratta di edizioni speciali, uniche oppure produzioni in serie limitata.
Insegne e targhe vintage
Le insegne e targhe antiche o vintage hanno come oggetto la pubblicità di diversi tipi di prodotti, dalla soda agli elettrodomestici, dai prodotti petroliferi a quelli agricoli.
Le insegne e targhe vintage possono essere distinte in base al materiale utilizzato, epoca e tipologia.
Materiale
A seconda delle diverse epoche, possiamo identificare diversi tipi di materiali utilizzati nella produzione delle insegne, come ad esempio legno, porcellana smaltata, latta, cartone, neon.
Legno
Popolare durante il XVIII secolo, veniva utilizzata soprattutto nella produzione di insegne per identificare l’attività commerciale. Erano insegne dipinte a mano.
Latta
Utilizzata all’inizio del XIX secolo, grazie allo sviluppo di nuovi macchinari di produzione e stampa alla fine del secolo, fu utilizzata con la litografia per imprimere i loghi dei produttori sui fogli laminati.
Porcellana smaltata
La porcellana smaltata fu utilizzata ampiamente durante l’inizio del XX secolo in quanto durevole e in grado di resistere agli agenti atmosferici.
Con la seconda guerra mondiale molte insegne di porcellana furono fuse per recuperare i materiali.
Cartone
Le insegne o meglio cartelloni di cartone vintage, furono popolari nella metà del XX secolo e venivano impiegati per pubblicizzare soprattutto beni di consumo come ad esempio bibite, caramelle, birra.
Neon
Le insegne o targhe neon furono introdotte all’inizio del XX secolo, il loro costo era elevato ed erano fragili, per questo si produssero in piccole quantità, soprattutto durante gli anni 40 e 50, come insegne al neon personalizzate per ristoranti, bars, hotels, e autosaloni.
Epoca
XVII-XVIII secolo
In Europa e in America, la popolazione era perlopiù analfabeta, quindi, si tendeva ad esporre delle targhe o dei segni figurativi che identificavano il tipo di attività svolto all’interno dei locali, pensiamo ad esempio ai pali dipinti con strisce rosse, bianche e blu per le attività dei barbieri.
Più che insegne si trattava di simboli esposti per attirare i clienti.
XVIII secolo
Iniziano a comparire sulla scena dei semplici cartelli in legno dipinti a mano e di forma svariata, quadrata, rettangolare o rotonda con poche parole, giusto per comunicare che attività veniva svolta, come ad esempio “Tavern”.
XIX secolo
All’inizio del XIX secolo, le aziende cominciarono ad usare la latta dipinta a mano per creare anche cartelloni pubblicitari.
Alla fine del XIX secolo, grazie allo sviluppo di nuovi macchinari e tecniche fu possibile applicare litografie ai fogli di latta, con lo sviluppo conseguente di loghi colorati che identificavano i produttori. Le insegne di latta litografate avevano un grande vantaggio, potevano infatti essere esposte fuori per parecchio tempo prima di arrugginirsi, erano dunque molto più durature di quelle dipinte a mano.
Nel 1895, grazie all’utilizzo della litografia, due aziende nella produzione pubblicitaria in Ohio, la Tuscarora Advertising Company e la Standard Advertising Company, iniziarono a produrre stupefacenti targhe in metallo, tali tipi di targhe di questa epoca sono oggi tra le più richieste dai collezionisti.
XX secolo
All’inizio del XX secolo, la latta e porcellana avevano lo scopo di pubblicizzare i prodotti sulle targhe ed insegne, ma venivano utilizzate anche per la realizzazione di segni per la spinta di porte, o in campagna, spesso con associato un termometro su insegne per informare i contadini sul tempo.
Negli anni 1920, l’uso della latta comincia a decadere, facendo spazio alla porcellana che più si confaceva all’Art Déco del tempo.
L’utilizzo della porcellana, ebbe inizio in Germania nel 1880 e fu utilizzata per la prima volta negli USA nel 1890.
La porcellana era utilizzata in quanto durevole, capace di resistere nel tempo e di essere modellata in diverse forme.
Usare il termine “porcellana” risulta essere un po’ improprio, dato che non si trattava della tipica argilla, utilizzata ad esempio nelle ceramiche, seppur fosse presente un ingrediente della porcellana a pasta morbida.
I segni di porcellana più antichi hanno una base metallica di ferro laminato pesante, a cui si aggiunge strato su strato, lo smalto fuso,. Si afferma l’uso della porcellana vetrosa smaltata a colori.
Aziende come Enameled Iron Company, Ingram-Richardson e Baltimore Enamel & Novelty si servirono degli artigiani provenienti dall’Europa per produrre le porcellane smaltate. Nel dopoguerra, in America, prende piede la tendenza per i produttori di creare marchi e loghi per distinguere i loro prodotti; il lavoro degli artigiani fu estremamente importante nel creare insegne dipinte a mano, insegne e loghi che hanno reso poi famosi i grandi marchi, come ad esempio la Coca Cola.
Tennessee Enamel fu una delle aziende utilizzata dai produttori per la produzione delle insegne in porcellana di tipo americano e Coca Cola fu uno di questi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte vecchie insegne e targhe furono sciolte, tra cui anche i cartelli di latta.
Ad oggi dunque, tali tipi di cartelli vintage sono molto ricercati in quanto molto rari.
La produzione di cartelli di latta terminò quasi del tutto, così come gli alti costi di produzione determinarono, alla fine degli anni 50, anche il declino della produzione dei cartelli in porcellana. Molti i cartelli in porcellana che sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale presentano fori di proiettile in quanto spesso utilizzati per il tiro al bersaglio.
Il XX secolo fu anche il secolo che vide le prime insegne al neon, seppur molto costose da realizzare.
La prima insegna al neon comparve nel 1912, grazie ad un barbiere parigino.
Negli anni ’40 e ’50, le insegne al neon vennero prodotte in piccole quantità soprattutto per esercizi commerciali come bar o ristoranti, ma anche per hotel e concessionari auto.
Vennero prodotte in serie anche insegne al neon per aziende come Budweiser e Coca-Cola ed insegne luminose vintage illuminate con lampadine a incandescenza per aziende di birra, come i famosi segni Hamm’s Sceneorama.
Tipologia
Abbiamo diversi tipi di targhe o insegne antiche che sono oggetto oggi di attenzione particolare da parte dei collezionisti.
Particolare importanza viene data alle insegne di porcellana d’epoca del mondo del petrolio, dell’automobile, del tabacco, così come quelli dei negozi rurali e delle bibite.
Dagli anni 30 agli anni 50, i cartelli erano la migliore forma di pubblicità per le società di bibite, e venivano realizzati con materiali diversi tra cui porcellana smaltata, stagno, cartone, legno e vetro montati su legno, pensiamo ad esempio alla Coca Cola o Pepsi che pubblicizzavano le loro bibite con messaggi brevi con nome e logo.
Alcuni cartelli pubblicitari più desiderabili del settore Breweriano sono rappresentati dai cartelli posti all’angolo dei bar, cartelli inversi sul vetro e le litografie con scene di fabbrica di birrerie antiche.
I spingi porta sono molto ricercati, così come i cartelli in porcellana autentici delle ferrovie e per il traffico sono popolari.
I collezionisti sono anche alla ricerca di antichi cartelli che sponsorizzavano ad esempio gli eventi imminenti del momento, come ad esempio il circo.
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