La Lambretta è da considerarsi come uno dei simboli dell’Italia durante gli anni ‘60 e ‘70, non un semplice scooter, ma una vera e propria istituzione. La sua storia prende il via molto prima in realtà, nel 1947, nel quartiere di Lambrate, a Milano. Il nome del marchio prende spunto proprio dal fiume Lambro, che scorre in questa area della città. Il marchio nasce per cercare di rispondere alle rinnovate esigenze dell’epoca, avere un mezzo di trasporto che fosse performante ma allo stesso tempo anche economico.

In molti vogliono poter far tornare in auge l’antico splendore della Lambretta dando vita ad una vera e propria collezione. Ma come capire quali siano le vecchie Lambretta che vale la pena di acquistare? Quali caratteristiche è bene prendere in considerazione? Cerchiamo di rispondere insieme a queste domande e andiamo alla scoperta anche del funzionamento di Catawiki, il sito di aste online che consente di scovare i migliori pezzi di antiquariato, vintage e usati.

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I modelli Lambretta prima degli anni ‘60

Il primo modello di Lambretta che ha visto la luce risale al 1947. Riuscire a scovare una Lambretta del 1947 deve essere considerato come un vero e proprio colpo di fortuna, un modello infatti che proprio perché tra i più vecchi è anche piuttosto raro e quindi di elevato valore. Non riuscite a scovare un modello del ‘47, ma avete adocchiato un modello degli anni ‘50? Sicuramente il valore è un po’ meno elevato, ma si tratta comunque di un ottimo affare, assolutamente da non lasciarsi sfuggire.

Vi consigliamo caldamente di prendere in considerazione lo stato di conservazione della vostra Lambretta pre 1960. Graffi e ammaccature possono non essere considerate un problema, facilmente riparabili dagli esperti del settore che trattano mezzi d’epoca. Eventuali danni al motore invece possono essere problemi piuttosto importanti, soprattutto nel caso in cui sia necessario sostituire un pezzo. Se quel pezzo non si trova più nella sua versione originale sul mercato, il valore della Lambretta che avete acquistato potrebbe diminuire notevolmente. Valutate bene quindi l’entità del danno e la possibilità di ripararlo prima di fare la vostra offerta.

I modelli Lambretta dopo gli anni ‘60: il design prima di tutto

Verso la fine degli anni ‘60 il marchio Lambretta non viveva più la situazione florida degli anni precedenti. Aveva infatti non pochi problemi, soprattutto economici ma anche di stampo sociale. Oltre alle basse entrate nelle casse aziendali, gli stabilimenti iniziarono infatti a vedere le loro produzioni bloccate anche per lunghi periodi di tempo a causa degli scioperi degli operai, dei cortei, delle tensioni, degli scontri che spesso ebbero luogo tra operai e forze dell’ordine e simili.

Lambretta cercò allora di allargare un po’ i suoi orizzonti, puntando sulle cilindrate fino a 50cc, in modo da riuscire a colpire l’attenzione del suo nuovo target di riferimento, i giovanissimi. Sospinto da questa necessità di cambiamento, il marchio Lambretta diede vita nel 1968 a “Lui”, ciclomotore disegnato da Nuccio Bertone. Se ne trovate un esemplare per la vostra collezione, vi consigliamo di prenderlo in considerazione!

La Lambretta Lui era molto economica, pensata proprio per soddisfare le esigenze dei giovanissimi. Montava un manubrio futuribile che è il suo segno distintivo, con quella forma trapezoidale a traliccio. Non solo, le linee del Lui erano essenziali e lasciavano gli organi meccanici in bella vista. Bellissime poi anche le colorazioni accese, dall’arancione intenso al verde mela, passando per l’azzurro. Lui però non ebbe il successo sperato. Bellissimo dal punto di vista del design, non riuscì a soddisfare le esigenze di chi era alla ricerca di eccellenti performance. Lento, instabile, poco confortevole, il Lui uscì di produzione nel giugno del 1969. Quello che per l’epoca fu un elemento negativo è per i collezionisti invece da guardare con positività: riuscire a scovare un Lui è per questi motivi difficile e questo significa che si tratta di un ciclomotore di grande valore!

Serie DL: le ultime Lambretta che hanno visto la luce

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Sempre Nuccio Bertone fu chiamato a svecchiare i modelli di Lambretta di cilindrata superiore, che erano rimasti infatti pressoché invariati nel corso degli anni e che non riuscivano più a soddisfare le esigenze dell’epoca. Nacque così la serie DL, sigla che sta per De Luxe, l’ultima serie che la Lambretta ha messo sul mercato. Nonostante le Lambretta della serie DL siano le più nuove, hanno un valore elevato proprio perché sono state le ultime ad essere state prodotte e proprio perché il design è stato curato da questo importante nome. Non solo, hanno un valore elevato anche perché non sono state realizzate in chissà che numerose di esemplari. Solo 45.000 esemplari infatti hanno visto la luce. Successivamente l’azienda decise infatti di focalizzare la sua attenzione su mezzi di bassa cilindrata.

Le Lambretta della serie DL sono molto sportive, caratterizzate da un design lineare, dal faro rettangolare, dalle bande nere sui cofani laterali e dalla presenza di un adesivo sullo scudo, una sorta di macchia nera in stile cartoon. Le Lambretta della serie DL si caratterizzano anche per i colori accesi. La cilindrata 125 era disponibile in biancospino e turchese, la 150 in biancospino e rosso vivo, la 200 in colore ocra.

Proprio la 200 DL è senza dubbio la Lambretta della serie non solo più performante, ma anche la più ricercata dai collezionisti. Se ne trovate una, cercate insomma di accaparrarvela perché darà un valore immenso alla vostra collezione. Attenzione, se le finiture del clacson e della ghiera luce posteriore sono realizzate in plastica di colore nero e se l’accensione è elettrica, si tratta di un modello che è stato prodotto dopo il 1970, di valore leggermente minore rispetto ai modelli degli anni precedenti. Se sono presenti gli indicatori di direzione, si tratta invece di un modello pensato per i mercati esteri, difficile da scovare qui da noi in Italia e assolutamente quindi da acquistare per la vostra collezione.

Acquistare una Lambretta: consigli utili

Al momento di acquistare una Lambretta è di fondamentale importanza controllare il suo stato di conservazione. Se infatti si tratta di una Lambretta che è stata tenuta in modo impeccabile, priva di graffi e ammaccatura, con un motore del tutto funzionante e con tutti i pezzi originali, siete davanti ad un vero e proprio capolavoro. Come è ovvio che sia, il suo costo sarà elevato, ma vale la pena spendere così tanti soldi per riuscire a mettere le grinfie su una Lambretta così eccezionale.

É possibile però incorrere anche in Lambretta che invece non sono impeccabili, che magari hanno qualche danno. In questo caso è ben valutare la situazione. Come abbiamo prima affermato per le Lambretta pre 1960, considerazioni che valgono anche per tutti gli altri modelli, se i danni possono essere riparati si può anche procedere all’acquisto purché non vi siano da sostituire dei pezzi che è impossibile trovare nella versione originale sul mercato.

Prima di procedere con l’acquisto della Lambretta vi consigliamo caldamente anche di controllare che il numero presente sul telaio sia lo stesso presente sul libretto, altrimenti si tratta quasi sicuramente di una truffa. Il numero sul telaio deve anche essere privo di imperfezioni, senza graffi nè segni di eventuali saldature. Inoltre è sempre bene controllare che i documenti della Lambretta siano tutti in regola, così da non incorrere in alcun tipo di problema.