Macchina da scrivere Olivetti

La macchina da scrivere è un oggetto simbolo della rivoluzione nella scrittura e che rappresenta sotto certi aspetti un antenato degli attuali tablet e computer.

Oggi la macchina da scrivere antica si presenta come un oggetto da collezione che ha fatto la storia ed alcuni modelli sono per gli appassionati del genere dei veri e propri tesori, tra tutte la macchina da scrivere Olivetti.

La macchina da scrivere Olivetti

La nascita dell’Olivetti è legata a Camillo Olivetti che nel 1908 avvia la svolta con la “Società Ing. C. Olivetti e C., Prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere”.

L’idea della macchina da scrivere, partendo dall’Italia è perfezionata negli Stati Uniti per essere poi commercializzata ufficialmente su larga scala.

Le sue conoscenze nella produzione delle macchine da scrivere si ampliarono grazie al suo mentore Galileo Ferraris ed un secondo viaggio in America che nel 1911 lo portò alla presentazione di dueOlivetti M1” all’Esposizione Universale di Torino.

Macchine innovative con inversione automatica del nastro e il meccanismo del margine.

Da quel momento fu una scalata al successo con quasi il monopolio del mercato delle macchine da scrivere firmato Olivetti.

Tra i modelli più conosciuti, la Lettera 22 e la Valentine, la macchina portatile, un gioiello di design, con cui la custodia si trasformava nella macchina da scrivere.

I collezionisti hanno la possibilità di suddividere la loro collezione tra:

  • Macchine da scrivere standard
  • Macchine da scrivere portatili
  • Macchine da scrivere elettriche

Modelli Olivetti da collezione

Tra i modelli di Olivetti più noti da collezione per gli appassionati ci sono:

M1

Prima macchina per scrivere prodotta industrialmente in Italia sulla base del progetto di Camillo Olivetti.

La sua produzione viene avviata nel 1911, con colore nero lucido ed un peso di 17 kg.

Produzione semiartigianale, solida e austera con tecnologia meccanica e tastiera dotata di 42 tasti corrispondenti a 84 segni.

Le prime due cifre del numero di serie sulla macchina da scrivere indicano l’anno della fabbricazione.

La macchina da scrivere olivetti antica M1 introduce una serie di importanti innovazioni:

  • Inversione automatica del nastro
  • Selettore di colore del nastro sulla parte anteriore della macchina
  • Meccanismo del margine originale con spina di gomma che spinta davanti impedisce l’ulteriore scrittura

Dal 1911 al 1920 furono prodotte circa 6000 M1, fino a che arrivò la Olivetti M20.

M20

Con la M20, l’Olivetti entra nel mercato internazionale e ad oggi è una delle macchine da scrivere più quotate e maggiormente ricercate dai collezionisti di tutto il mondo. La tastiera presenta 43 tasti, corrispondenti a 86 segni. Restò in commercio fino al 1933, apportando numerosi miglioramenti rispetto alla M1:

  • Riduzione delle parti che compongono il cinematico di scrittura
  • Cestello con le leve portacaratteri mobileche può essere spostato in alto e in basso.

Le prime versioni fino al 1926 sono caratterizzate da manopole del rullo in ottone, le successive partendo da matricole con manopole in resina nera.

M20 coloniale: negli anni 30 alcune M20 vennero ricolorate per l’invio nei territori coloniali italiani.

M40

Prodotta in colore nero lucido, con tastiera a 45 tasti, corrispondenti a 90 segni su telaio portante con lamierini di copertura.

La macchina da scrivere Olivetti M40 è la macchina da scrivere d’epoca più diffusa in Italia, questo tipo di modello ebbe un enorme successo fino a debellare il mercato italiano dal monopolio delle macchine straniere.

Punti di forza:

  • maggiore qualità
  • velocità di scrittura
  • leggerezza di tocco della tastiera

Furono prodotte più di 500.000 delle varie versioni dal 1930 al 1948.
Nella prima serie la carrozzeria è di colore nero lucido con decalcomanie sul frontale e sul reggifoglio, su alcune versioni si può trovare “Prodotto in Italia”, non vi sono copribobine e coperture laterali della carrozzeria, la macchina da scrivere presenta piedini tondi e cestello portaleve.

Col passaggio dalla prima versione del 1930 alla seconda del 1938 si ha l’adozione del piedino quadrato, l’aggiunta dei copri bobine, la chiusura laterale della carrozzeria, la chiusura sul retro del carrello e la modifica dei disegni/scritte presenti sulla carrozzeria. Dalla seconda alla terza versione si aggiunge la copertura del cestello, un vetro che copre le scritte frontali, i piedini coperti da lamiera.

MP1

Olivetti MP1 fu progettata materialmente nel 1932 e fu la prima macchina da scrivere portatile, disponibile nei colori nero, rosso, grigio, marrone e celeste.

Fu prodotta fino al 1950 quando venne sostituita dalla Lettera 22.

Modelli rari della MP1 prodotti esclusivamente per l’estero:

  • Olivetti MP1 Rapida
  • Olivetti MP1 Simplex
  • Olivetti MP1 Monta

Lettera 22

La macchina da scrivere olivetti Lettera 22 è leggera solida e portatile, e fu progettata nel 1950 dall’architetto e designer Marcello Nizzoli, in collaborazione con l’ingegnere Giuseppe Beccio.

Questo modello vinse premi sia in Italia,Compasso d’Oro nel 1954, che all’estero, come miglior prodotto di design del secolo.

La tastiera è incorporata nella carrozzeria, il rullo è incastrato senza nessuna emergenza, fatta eccezione per la manopola, risponde alle esigenze di trasportabilità e di limitato ingombro con una valigetta comoda in cartone o similpelle.

Dotata di leve di scrittura a pressione, ha una piccola leva che può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare il colore nero, rosso o senza inchiostro e cambia direzione automaticamente quando il nastro è finito su entrambe le ruote.

Il costo originale della macchina si aggirava intorno alle 40000 lire: una macchina alla portata di tutti.

Lettera 32

La macchina da scrivere olivetti Lettera 32, definita la “Olivetti per tutti” è l’erede della famosa Lettera 22.

Si presenta con una tastiera a 43 tasti corrispondenti a 86 segni con carrozzeria metallica con coperchio amovibile. La lettera 32 ha un peso di 5.9 kg e viene prodotta dal 1963 nei colori azzurro, verde-giallo, rosso: liscio nelle prime versioni e satinato nelle successive.

Molto popolare tra giornalisti e studenti, fu prodotta in Italia, in Messico e in Jugoslavia. La versione italiana della macchina utilizza il layout QZERTY, 43 tasti per un totale di 86 simboli, non è presente il tasto col numero 1 che si ha premendo la lettera l (L) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola, cose comuni nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano inoltre anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana.

Valentine

Progettata da Ettore Sottsass e Perry King per Olivetti nel 1968, rappresenta la libertà dell’epoca.

La famosissima macchina da scrivere olivetti anni 60 rossa e portatile, ma prodotta anche in bianco per l’Italia e blu e verde rispettivamente per la Francia e la Germania, oggi praticamente introvabili. La particolarità della macchina Valentine, a differenza dei modelli portatili precedenti è che non era accompagnata da valigetta ma era lei stessa la valigetta, infatti, la parte posteriore della macchina si prestava come “chiusura” della valigetta, comprensiva della maniglia, l’unica parte esterna era un guscio-scatola, in ABS, per proteggerla da colpi.

ET 101

Nel 1978 l’Olivetti presenta la ET 101, la prima macchina da scrivere olivetti anni 70 completamente elettronica su scala mondiale. In colore grigio chiaro e coperchio nero ed un peso di 15 Kg, la sua tastiera dispone di 46 tasti con 100 segni con un elemento di scrittura intercambiabile a margherita.

Non è dotata di display, ma può memorizzare e correggere automaticamente l’ultima riga, con varie prestazioni di text editing e funzioni speciali come centratura, giustificazione a destra, sottolineatura, grassetto testo, cancellazione carattere.

ET 221

La ET 221 del 1979 venne prodotta e messa in commercio insieme alla ET 201. Le macchine da scrivere sono dotate di un display, 2 caratteri per la 201, e 20 per la ET 221.

Il display della ET 221 aiuta l’operatore con l’individuazione di errori, aggiunta o cancellazione di caratteri prima di stampare e inserimento di informazioni aggiuntive nella copia di testo esistente in memoria.

L’elemento di stampa a margherita è intercambiabile e si può impostare un differente tipo di scrittura:

  • Pica, 10 caratteri per una facile lettura
  • Elite, 12 caratteri per un lavoro più compatto
  • Proportional Spacing , per un aspetto elegante adatto alle corrispondenze
  • Micron , 15 caratteri per massimizzare l’utilizzo della carta.

Valore macchine da scrivere Olivetti

Le macchine da scrivere Olivetti hanno un fascino particolare per i collezionisti, nonostante le loro quotazioni possono essere anche non alte. Il collezionista di macchina da scrivere Olivetti è anche interessato soprattutto a chi ha posseduto la macchina, ad esempio il record mondiale è dell’Olivetti appartenuta a Cormac MaCarthy, con cui furono scritti “La strada”, “Non è un paese per vecchi” e “Meridiano di sangue”. La macchina da scrivere è stata venduta per $ 254.500 nel 2009 durante un’asta a New York.

Una macchina M20 del 1920 può avere una quotazione sui 400 euro, una M40 degli anni 30 sui 300. Macchine da scrivere popolari come la Studio 46 può essere trovata in buone condizioni per un valore di 50 euro, mentre una lettera 22 o 32 possono sfiorare i 100 euro.